Lo scopo di BICUL è l’implementazione di un BigData spazio-temporale semantico (SSTBD) per gestire le informazioni nel dominio del patrimonio culturale. Questa soluzione prevede l’integrazione di fonti di dati eterogenee che sarà effettuata utilizzando metodologie innovative basate su ontologie. Il repository risultante sarà la base per l’utilizzo di strumenti analitici in aree urbane e verranno tenuti in considerazione sia gli aspetti tipologici sia gli aspetti topologici degli elementi culturali.
A causa della complessità del nostro scenario, sia dal punto di vista teorico che tecnologico, gli obiettivi del progetto saranno conseguiti attraverso un approccio multidisciplinare, affrontato da figure di ricerca nel campo delle ICT e delle scienze umane e sociali, e l’ambito sarà limitato allo studio delle aree urbane della Regione Campania, data la sua ricchezza di beni culturali. Nella nostra visione, gli approcci configurazionali forniscono una panoramica concisa ed efficace su come funziona una città, esprimendola quantitativamente attraverso un insieme di indici di centralità della rete, ma non sono in grado di rappresentare formalmente il significato degli elementi urbani culturali.
“Per ovviare a ciò, si può utilizzare una rappresentazione della conoscenza basata su ontologie per poter descrivere formalmente i diversi elementi riconosciuti negli oggetti culturali e le loro relazioni spaziali nell’ambiente urbano da un punto di vista semantico.
Tali informazioni possono essere collezionate e gestite con l’utilizzo di Sistemi Informativi Geografici che permettono la geolocalizazione degli elementi culturali distribuiti sul territorio e le loro relazioni ad altre informazioni.”
Lo scopo di BICUL è l’implementazione di un BigData spazio-temporale semantico (SSTBD) per gestire le informazioni nel dominio del patrimonio culturale.
La mole di dati da gestire in questo contesto è naturalmente elevata, anche perché dovranno essere considerate dimensioni sia spaziali che temporali. Inoltre si dovranno prendere in considerazioni altri aspetti come l’eterogeneità e la velocità di cambiamento dei dati di interesse. In quest’ottica, nuove tecnologie legate ai BigData rappresentano la scelta ottimale per la gestione di queste informazioni. Nel nostro caso specifico porremo l’attenzione su soluzioni NoSQL basate su graphdb perché più si prestano alla rappresentazione e alla gestione delle relazioni semantiche e spaziali tra oggetti culturali e i loro link ad informazioni distribuite in internet (LD-Linked Data e LOD-Linked Open Data).
“La combinazione di queste informazioni derivate dalle diverse fonti necessita di nuove tecnologie per integrarle in un quadro comune (data integration). Inoltre, con l’ausilio della realtà aumentata (AR), si potranno dare visualizzazioni semanticamente più ricche a potenziali utenti dei giacimenti culturali in cui le trasformazioni del paesaggio hanno cancellato parzialmente o totalmente i segni del passato o dove importanti informazioni culturali sono nascoste dietro altri manufatti.
L’attività d’impresa ha come primario obiettivo il miglioramento della conoscenza, dell’accesso e della condivisione del ricco e diversificato patrimonio culturale regionale attraverso l’accesso immersivo ad informazioni digitali in grado di preservarne e valorizzarne le caratteristiche comuni e le tante sfumature identitarie.”
Grazie all’armonizzazione delle informazioni complementari e dei metadati, si potrà meglio apprezzare il valore del patrimonio culturale campano e si potranno trovare risposte nuove alle tante domande sulla storia e sul valore di una cultura fortemente stratificata ed eterogenea qual è quella campana. L’utilizzo di nuove ontologie, integrate all’analisi configurazionale dello spazio urbano, favorirà, inoltre, l’identificazione di relazioni latenti tra i diversi elementi del patrimonio, sia materiali, sia immateriali.
La progettazione e l’implementazione di un BigData spazio-temporale, semantico basato sul riutilizzo e l’integrazione di ontologie e rispondente agli standard internazionali inerenti dati e servizi (in particolare quelle raccomandate dal World Wide Web Consortium – W3C), garantirà l’adeguata e più corretta gestione del patrimonio culturale. Direttamente derivato dai più avanzati risultati della ricerca scientifica nel campo, questo approccio, fiore all’occhiello del progetto d’impresa, si pone l’obiettivo di definire un nuovo standard di riferimento nel governo del patrimonio culturale territoriale.
In definitiva, uno dei principali impatti del progetto d’impresa è la stimolazione all’accesso al patrimonio culturale campano, attraverso l’offerta di un servizio di raccolta dei dati omnicomprensivo e la costituzione di un collettore armonico ed interrogabile, che utilizza linguaggi condivisi e metodologie standardizzate in ambito internazionale, che renderà significativamente più semplice, chiaro ed efficace l’accesso alle risorse culturali regionali, anche da parte di utenti non specializzati.
Inoltre, lo sviluppo di tecnologie di visualizzazione, a supporto di applicazioni terze, garantendo il superamento della dimensione narrativa del patrimonio culturale renderà la sua promozione più espressamente rivolta ad una platea internazionale, sia di studiosi/operatori, sia di più semplici fruitori. Queste caratteristiche, inoltre, garantiranno la possibilità di adoperare tutti i contenuti della base di dati per lo sviluppo di applicazioni e servizi dedicati ad utenti finali con specifiche finalità, ad esempio nel dominio del turismo.
I risultati ottenuti con il piano di investimento sono stati:
- l’acquisizione dell’HW necessario per il deployment della piattaforma;
- l’implementazione del Sistema ETL crawler;
- la verticalizzazione del graphDB per ospitare le ontologie e i metadati del sistema.